La situazione politica a Venezia è grave ma non è seria: purtroppo, leggendo i giornali degli ultimi giorni vengono in mente le parole di Flaiano. La situazione in realtà non è grave bensì tragica ed il Sindaco non sembra davvero in grado di interpretare i tempi.

La Città, il Paese sono in ginocchio. Sappiamo tutti quali siano le stime economiche, e quindi le ricadute sociali, per i prossimi mesi; sappiamo tutti che tra i settori più colpiti ci sono alcuni assi portanti del sistema Venezia. Eppure ad oggi il Sindaco, uomo del fare, secondo il racconto che tanto gli è caro, si è distinto unicamente per gli attacchi alle altre istituzioni che stanno cercando di dare risposte ad una situazione unica nella storia repubblicana, e tutto ciò nonostante il Comune di Venezia abbia ricevuto negli ultimi anni (e continui a ricevere anche in questi drammatici giorni) ingentissimi trasferimenti di fondi dai governi a trazione PD.

Non bastano ore di auto-promozione a spese dei cittadini tra social-media e televisioni locali, comparsate nelle tv e radio nazionali dove si distingue solo per profondi peana e lamentale: tutto ciò è propaganda, non politica.

Per mesi il Covid-19 accompagnerà le nostre vite e il nostro compito è garantire alle nostre imprese di ripartire il più presto possibile in sicurezza; garantire a tutti di tornare ad una vita il più possibile normale senza lasciare indietro nessuno, a partire dai nostri genitori e nonni; permettere ai nostri figli di ritrovare la dimensione dell’apprendere e dello stare assieme. La sfida è – questa volta sì al di là delle retoriche – epocale!

Oggi più che mai non esistono uomini soli al comando, c’è la necessità di coinvolgere tutti. La comunità veneziana, che da anni soffre di conflittualità più o meno latenti, spesso alimentate irresponsabilmente, deve lavorare assieme il più possibile. I prossimi mesi saranno complicatissimi, tutti dovremo fare degli sforzi enormi per cercare di limitare i danni economici e sociali che colpiranno la grande maggioranza di noi, a partire dai più deboli.

Il Sindaco è davanti ad un bivio: da una parte c’è una strada lastricata di conflittualità nella quale il suo ego sia lasciato libero di sfogarsi con la pantomima degli assessori che si stringono a corte; la seconda è invece fatta di un lavoro complicato di consolidamento di una comunità che si unisce alle sue Istituzioni e mette sul piatto diverse intelligenze e proposte. 

Dobbiamo tutti collaborare per uscire da questa situazione. Più che mai non esistono soluzioni magiche, non esiste la pallottola d’argento, esistono tante mosse capaci di farci ripartire assieme.

Noi ci siamo. La Città è pronta. Il Sindaco?

Giorgio Dodi – Segretario comunale PD