Apprendiamo dalla stampa che l’Amministrazione comunale intende creare un parcheggio scambiatore nell’area dei PILI, zona di particolare interesse di questa amministrazione.

Vogliamo evidenziare due questioni: la prima è che esiste già un grande parcheggio  al Vega/Expo e non capiamo per quale motivo l’Amministrazione se ne dimentichi.  In secondo luogo non si capisce perché si voglia creare questo interscambio tra auto privata e mezzo pubblico e non si pensi invece all’interscambio pubblico/pubblico.

E’ evidente che proprio oggi in questo momento di emergenza il Comune di Venezia ha l’opportunità di rivedere complessivamente l’impianto del servizio del trasporto pubblico: investire sul trasporto pubblico locale significa sostenere la qualità di vita dei cittadini.

Crediamo che a fronte alla situazione venutasi a creare con l’emergenza sanitaria sia stato un errore invitare i cittadini, come ha fatto il Sindaco Brugnaro, ad utilizzare principalmente per i loro spostamenti i mezzi privati, oppure di andare a piedi oppure ancora di aspettare il battello successivo portando pazienza invece che pensare ad impostare un servizio di trasporto pubblico proiettato nel futuro.

Pensiamo ad esempio (ma è solo uno) a cosa sta facendo il Sindaco Nardella a Firenze: La ripartenza della mobilità a Firenze dopo l’emergenza sanitaria da Covid-19 passa attraverso il trasporto pubblico e la mobilità green. Nessuna corsa all’uso dei mezzi privati, ma anzi un decisivo colpo di acceleratore con l’ampliamento massiccio della rete ciclabile e il potenziamento della sharing mobility individuale con l’arrivo delle bici a pedalata assistita, dei monopattini e degli scooter. Sono questi alcuni degli elementi forti del piano della mobilità che il Comune e la Città Metropolitana di Firenze propongono per gestire in sicurezza la mobilità dei cittadini sia nella fase 2 che nella fase 3 dell’emergenza coronavirus.

Venezia e la sua area metropolitana necessitano di un’azienda unica di trasporto pubblico che offra un servizio ramificato dalla periferia fino al centro città, integrando le tariffe dei diversi vettori su ferro, gomma e acqua.

Il servizio va rivisto complessivamente prevedendo la creazione di tre hub: Vega ex Expo, San Giuliano e stazione ferroviaria di Mestre.

Da San Giuliano può partire un tram ogni 5 minuti per Venezia con funzionari a terra che controllino il rispetto del numero massimo di passeggeri e che vengano rispettati i canoni di sicurezza.  

Alla stazione di Mestre, dove si può fare l’interscambio con il treno per Venezia, si possono attestare le linee provenienti dalle altre direttrici, procedendo urgentemente all’integrazione tariffaria.

Al Vega/Expo (e non ai Pili) possono fermarsi i mezzi privati e partire per Venezia bus doppi alimentati a metano, sempre prevedendo  il controllo a terra di funzionari per la salita in sicurezza dei passeggeri.

Secondo il Partito Democratico Venezia deve ripartire proprio da una nuova mobilità pubblica e green anche come investimento per il futuro, è necessario aumentare fin da subito le corse anche per garantire la salute pubblica dato che a breve vi sarà l’apertura di nuove attività, e bisogna incentivare la mobilità green attraverso l’attivazione di nuove piste ciclabili e il collegamento di quelle già esistenti

Infine l’Amministrazione comunale deve chiedere ai suoi alleati in  Regione Veneto un aumento del finanziamento al trasporto pubblico locale di Venezia, rivedendo la ripartizione del fondo nazionale dei trasporti tra le province venete, ricordando che negli ultimi 10 anni c’è stata una diminuzione degli investimenti della regione a Venezia di circa il 20%.

Senza dimenticare che la Regione Veneto è tra le pochissime, insieme a Molise ed Umbria, a non integrare con nemmeno un euro il fondo per il trasporto pubblico locale.

Giorgio Dodi – Segretario Comunale PD

Maurizio Mandricardo – Responsabile trasporti Segreteria Comunale PD

Monica Sambo – Capogruppo PD

Emanuele Rosteghin – Consigliere Comunale

On. Nicola Pellicani – Consigliere Comunale