Lo scorso 25 maggio il sindaco uscente aveva annunciato in pompa magna che la festa del Redentore con lo spettacolo pirotecnico era confermata. “Oggi, invece, ha dovuto finalmente prendere atto che si rischiava troppo dal punto di vista sanitario, come noi e molti altri avevano sottolineato in più occasioni – interviene Giorgio Dodi, segretario comunale del PD – Se avesse considerato la realtà dei fatti fin da subito, avrebbe avuto tutto il tempo per organizzare iniziative in totale sicurezza e senza correre inutili rischi, ma ancora una volta il sindaco ha perso un’occasione”.

Il sindaco ha preferito andare avanti per la propria strada, contro ogni evidenza – continua Dodi – e il risultato è l’annullamento dello spettacolo dei fuochi all’ultimo momento, con un danno d’immagine per la città e un danno economico per gli operatori: quante stanze d’albergo sono state prenotate? Quante barche noleggiate e quanti posti già venduti? Quanti tavoli già prenotati nei ristoranti? Quanto costa alla città l’incapacità decisionale del sindaco?”

“Come Partito Democratico avevamo posto il tema di reinterpretare il Redentore per immaginare una città differente, avevamo chiesto di testare un modo di vivere gli spazi pubblici che ponesse come discrimine la sicurezza sanitaria, la qualità dell’esperienza dello stare assieme, il rispetto per la città – conclude Dodi – . Avevamo chiesto di avviare un dibattito in città per immaginare soluzioni diverse, ad esempio realizzando nei diversi campi della città dei momenti di aggregazione affidati a diverse realtà attive nel territorio, coinvolgendo anche la Terraferma. Insomma, una festa diffusa più facile da gestire per i flussi e per le regole del distanziamento fisico e che avrebbe avuto anche il risultato di sostenere il mondo dello spettacolo dal vivo”.

Per il bene della città, è meglio che il sindaco uscente esca definitivamente di scena.